Intervista a VESUVIANO

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Una voce che rompe il silenzio e chiama chi ascolta a prendere posizione: Sei disposto a perdere le tue certezze per riconnetterti con ciò che senti davvero?

VESUVIANO “NMNF” “Nun me ne fotte – La Torre (XVI)”Nun me ne fotte – La Torre (XVI)” è il primo singolo estratto dall’album in uscita a fine 2025, un concept musicale e narrativo ispirato agli Arcani Maggiori dei Tarocchi. Ogni brano dell’album rappresenta un archetipo simbolico e universale, e “Nun me ne fotte” incarna La Torre: crollo necessario, disillusione, verità che irrompe come un fulmine. Un momento di rottura che, per quanto violento e destabilizzante, si rivela salvifico, perché demolisce l’illusione e spalanca le porte alla rinascita.Il brano si presenta come un inno punk contro l’omologazione e l’anestetizzazione della sensibilità collettiva. “Nun me ne fotte” è una dichiarazione di insubordinazione spirituale: “Non mi interessa più aderire a un mondo che finge di sentire.Nel simbolismo dei Tarocchi, la Torre rappresenta tutto ciò che viene abbattuto perché non era costruito su fondamenta vere: maschere, convenzioni, falsi equilibri.Musicalmente, “Nun me ne fotte” fonde energia ruvida e atmosfere rituali, con percussioni tribali, synth nervosi e un ritornello catartico. La voce, cruda e vibrante, trasporta il messaggio con tutta la sua carica emotiva. Il testo, cantato in napoletano, si muove tra immagini urbane e visioni interiori, in un linguaggio diretto ma poetico. Il dialetto non è solo scelta stilistica, ma atto politico e culturale: diventa strumento di verità, resistenza, appartenenza.Per accompagnare il brano, è stata realizzata una campagna di contenuti visivi in sala pose, studiata appositamente per la divulgazione social. L’obiettivo è stato creare materiali ad alto impatto visivo e simbolico, in grado di trasmettere l’identità del brano anche nel formato breve e fruibile delle piattaforme digitali. “Nun me ne fotte” è il primo segno. Il principio del terremoto.